fbpx

Festa della donna

Dopo i fantastici tutù di Sanremo, le magie del carnevale, con tutta la leggerezza che ne deriva ci tengo a 

trattare la giornata dell’8 Marzo con il dovuto peso. 

Da sempre le donne vittime di VIOLENZE verbali, fisiche, psichiche, hanno lottato e dato la vita per ottenere 

la famosa INDIPENDENZA ed EMANCIPAZIONE. 

La giornata internazionale della donna oggi prevede feste a tema, spogliarellisti e night club. Non 

dimenticatevi però delle enormi sofferenze e del dolore che hanno vissuto le nostre antenate per darci la 

possibilità di festeggiare oggi. E credetemi non lo hanno fatto per vedervi ubriacare nei locali fino a 

vomitare o per farvi urlare alla vista di un uomo in perizoma maculato che balla su un palco. 

A partire dai diritti al voto nel lontano 1946, al diritto all’aborto e al divorzio. 

Immaginate una società dove l’adulterio era considerato un reato, punito spesso anche con la morte. 

Ecco cosa hanno dovuto sopportare le donne. Franca Viola vi dice niente? Nel 1965 il suo ex fidanzato 

Filippo Melodia un malavitoso locale dopo averla rapita pestato a sangue i suoi parenti la violentò. 

All’epoca con un matrimonio riparatore tutto sarebbe stato oscurato e il mezzo uomo l’avrebbe fatta 

franca. Lei si dichiarò invece “SVERGOGNATA” andando contro lo stato la mafia e una società bigotta che 

avrebbe giudicato lei colpevole. Al suo fianco il padre Bernardo che la sostenne rischiando anche il proprio 

lavoro. In tribunale con queste parole “l’onore lo perde chi le fa certe cose non chi le subisce”. Franca vince 

la causa, ma dovremmo aspettare molti altri anni prima che il matrimonio riparatore e il delitto d’onore 

scompaiano dal codice penale. 

Andiamo a vedere come è cambiato anche l’abbigliamento nel tempo. Vigevano addirittura delle leggi che 

illustravano l’abbigliamento decoroso e adatto in pubblico, le LEGGI SUNTUARIE che apparvero in Italia fin 

dal 200. Col passare degli anni diventarono sempre più minuziose e avevano il principale scopo di limitare 

l’ostentazione del lusso e di distinguere i gruppi sociali obbligandoli ad indossare segni distintivi. 

Insomma qui furono gettate le basi della discriminazione e del razzismo che ancora oggi nel 2022 si 

verificano più che mai. Tra le leggi più discriminanti vi erano quelle che colpivano gli ebrei, obbligati a 

portare un cappello a punta o un contrassegno colorato sul braccio. 

Nel 1789 in Francia, alla vigilia della rivoluzione, i borghesi si presentarono all’apertura degli Stati generali 

in abito nero e cravatta bianca, indumenti che erano stati loro imposti per umiliarli mentre l’aristocrazia era 

addobbata con estremo sfarzo. Il forte contrasto di colori provocò invece l’effetto opposto, e i semplici abiti 

dei borghesi diventarono simbolo di pulizia morale e di nuovi ideali. Il primo provvedimento dell’Assemblea 

nazionale costituente fu l’abolizione di ogni differenza di classe nell’abbigliamento. 

Gli abiti femminili indossati dalle donne durante l’epoca Vittoriana sono di gran classe, in stile Romantico 

caratteristico ottocentesco, corsetti, sottogonne, crinoline. Però quanta roba. 

Con Paul Poiret si ha la prima innovazione. Libera il corpo da tutte queste restrizioni in favore di abiti sciolti 

e morbidi che introducono lo stile IMPERO. 

Siamo negli anni 60’ e con Chanel si ha la Rivoluzione. Con la collezione “LE GARCONNE” si fa un grosso 

passo avanti verso l’emancipazione femminile. Le donne indossano i Pantaloni, i Tailleur (fino ad allora 

riservati solo agli uomini). 

Non meno importante la creazione delle prime minigonne, realizzate da Mary Quant. 

Il rosso, nell’epoca delle leggi suntuarie era considerato il colore indossato dalle prostitute. Valentino nel 

secolo scorso gli ha ridato una nuova vita facendolo diventare il colore dell’eleganza e dello charm. 

Anche le cose che apparentemente sembrano le più scandalose possono rivelare grandi opportunità. 

Uscite dagli stereotipi, oltrepassate i dogmi che la società vi impone, siate capaci di andare oltre. Andate 

oltre. 

Risvegliate i vostri sensi, aprite le vostre menti, i ciliegi sono in fiore, è quasi Primavera! 

Uscite dal letargo, è ora di vivere! 

Cheers 

 

Samantha Esse 

Istituto Professione Moda 

Sanremo

Sul palco del teatro Ariston Mahmood e Blanco sono vincitori anche in look.  

In termini di stravaganza cadere nel trash è un attimo! Basta guardare la differenza  

L evento musicale dell anno è passato. Tra gonnelle e canotte l unica parola rimasta è: BRIVIDI. 

Mi attraversano dalla nuca alle caviglie. Quanti brividi ho vissuto negli ultimi anni. E voi? Quanti ne avete 

provati? Belli, brutti, irruenti, lenti, intensi, penetranti, devastanti. Se vi guardate indietro, cosa vi lasciate 

alle spalle? Quante mode, tendenze, scarpe, relazioni malate? Non è mai troppo tardi per cambiare rotta. 

Uscite dall’emisfero della tristezza, cambiate look, cambiate posto, cambiate persona. Siete ancora in tempo, salvatevi! Non scambiate la pazienza con l’attesa. L’attesa non cambia le persone, e nessuno verrà a salvarvi se non vi salvate da sole. 

E per questo S.Valentino? Il colore predominante è stato il rosso, proprio come predetto. In 

fondo siamo dei tradizionalisti. Tacchi vertiginosi, mini abitini sfavillanti, fiori, dolci e cioccolattini hanno avuto la scena principale. 

Non sottovalutate l’Intimo. Scelto o donato con una cura meticolosa! In pizzo, in seta, mini o elaborato. 

Più di ogni altra cosa però, amate voi stessi, perchè se non sapete amarvi voi, chi altro potrebbe? 

 

Con affetto, 

Samantha Esse 

Istituto Professione Moda 

“Quality Not Quantity”

Sono aperte, ancora per una settimana, le iscrizioni ai nostri corsi:

PRODUCT DESIGN,FASHION DESIGN,MODELLISTICA;CONFEZIONE,GRAPHIC DESIGN,OPERATORE CAD,GRAPHIC DESIGN ADVANCED,ACCESSORI.

Vi ricordiamo che le nostre classi sono formate da pochi allievi,in modo che i nostri docenti possano seguirli nel migliore dei modi.Il nostro motto è “quality not quantity” ed il nostro obiettivo è che alla fine del percorso gli studenti siano preparati ad affrontare il mondo del lavoro.

Vi apettiamo nelle nostre sedi di Campobasso,Nola e Napoli!

Fashion Loves Graphic Design

Nella Moda l’elemento visivo è fondamentale. Il graphic designer è un professionista in grado di coniugare competenze informatiche, creatività e conoscenza del fashion system.

La figura del graphic designer è sempre più richiesta nell’ambito delle aziende di moda.

IPM propone un corso modulare di graphic design,per chi non si è mai approcciato a questa disciplina ,ed un corso di graphic design advanced per coloro i quali vogliono completare le proprie conoscenze sui software di elaborazione grafica ed affiancarle ad una solida base di progettazione creativa.

I nostri studenti sono davvero entusiasti del corso di graphic design, in quanto grazie ai software, alle conoscenze e all’analisi dei linguaggi visivi che stanno acquisendo durante le lezioni riescono finalmente ad unire la tradizione del prodotto moda alla ricerca . A breve avremo nuovi corsi in partenza a Nola e Campobasso…affrettatevi per le iscrizioni!

Napoli Moda Design Work In Progress

Grande fermento nelle nostre aule,il 5 maggio si avvicina, c’è tanto lavoro da fare ma anche tanto entusiasmo da parte delle nostre studentesse e dei nostri docenti. Del resto si dice “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neanche un giorno nella tua vita”…e noi amiamo il nostro lavoro!

× Chat Whatsapp